È tutto pronto per il ritorno in campo degli aquilotti. In questo fine settimana, infatti, Primavera, Under 17 e 15 inizieranno ufficialmente i rispettivi campionati, mentre l’ Under 16 di mister Cirillo esordirà nella nuova stagione domenica 2 ottobre. Le squadre sono state ben allestite dal responsabile del settore giovanile Carmelo Moro, il quale non ha lasciato nulla al caso, curando tutto insieme al suo staff nei minimi dettagli.

Direttore, questa per lei è l’undicesima stagione in giallorosso. Avrebbe mai immaginato il primo giorno che è arrivato una storia così lunga?
No, specie perché avevo avuto solo esperienze nei dilettanti. E quindi non posso che essere contento e soddisfatto della mia storia con il Catanzaro e della fiducia che ogni anno la società ripone in me. Soprattutto mi riempie d’orgoglio l’aver fatto parte prima della gestione Cosentino e ora di quella Noto, con cui in quest’estate ho rinnovato il mio contratto fino al 2024.

Qual è il ricordo più bello che ha fin qui con i nostri colori?
Se scorro il mio diario giallorosso ce ne sono tanti, sia a livello di squadre sia personali, ma non dimenticherò mai la cessione di Raffaele Celia al Sassuolo il quale ora gioca in Serie B con la Spal. Inoltre, ricordo anche con piacere un altro giocatore cresciuto con noi: Marco Imperiale che attualmente milita in Lega Pro con la Carrarese. Manca la ciliegina sulla torta: un ragazzo del settore giovanile in prima squadra, ma guardando il presente della Primavera aggregati costantemente ci sono Megna, Viotti e Rizzuto.

Cosa pensa sia migliorato sotto la sua gestione e che ha altri progetti ha in mente?
Il Catanzaro oggi con il suo settore giovanile cura ben 11 squadre. Ci siamo sempre concentrati su fasce d’età basse, facendo crescere il giovane calciatore con professionalità e tranquillità. In più, disputiamo anche i campionati under 14 e under 16 pro. Due tornei sperimentali che servono tantissimo per far rimanere i gruppi compatti e farli camminare insieme per poi vedere i ragazzi più in alto possibile.

Parliamo ora di calcio giocato. In questo weekend partono i campionati giovanili. La Primavera farà visita al Gubbio. Che partita sarà e come ha visto lavorare mister Spader e i suoi ragazzi in questo mese e mezzo di preparazione?
Sono curioso di vedere le mie squadre all’opera e soprattutto dà stimolo a tutto l’ambiente il confronto con le altre società. Le rose partono da basi solide e le abbiamo amplificate con elementi bravi e di qualità, speriamo di divertirci. Per quanto riguarda la Primavera, affronterà un campionato difficile, ma sono contento del lavoro di mister Spader fin qui e non vedo l’ora di vederlo sul rettangolo di gioco con i suoi ragazzi.

Under 17 e under 15 saranno di scena a Messina. Quanto sarà difficile affrontare i siciliani per gli aquilotti e cosa ne pensa del lavoro di mister Salerno e Gemellli nel precampionato? Arriveranno tante soddisfazioni?
Si, entrambe le squadre giocheranno sempre accoppiate lo stesso giorno con il medesimo avversario, vediamo che approccio avranno i ragazzi, ma sono sicuro che non mi deluderanno. Credo tanto nelle loro capacità.

L’under 16 invece inizierà la prossima domenica. Cirillo e i suoi ragazzi sono già pronti per la Fermana?
Sì, come detto prima è un campionato sperimentale. Tengo a far disputare questo torneo per tenere il gruppo e lo staff insieme, perché solo così ci può essere una crescita importante sotto tutti i punti di vista. Nel nostro settore giovanile si lavora anno per anno, appunto per permettere ai calciatori di migliorare e un giorno magari vederli con addosso la maglia della prima squadra. Infine, tengo a ringraziare la società per credere nel mio progetto, il presidente Noto e il direttore generale Foresti per la stima e la fiducia che hanno nella mia persona. E poi un grazie a chi ogni giorno lavora per il bene del settore giovanile dell’U.S. Catanzaro. Infine, vorrei aggiungere che avviamo il settore giovanile quest’anno con la perdita di un pilastro, di Giuseppe Teti, una persona eccezionale sia dal punto di vista umano che calcistico. Sarà un vuoto che non si potrà mai colmare, ma dobbiamo andare avanti anche per lui, visti tutti gli insegnamenti che ci ha dato, non lo dimenticheremo mai.